Com’era dispiaciuto, il mio Gran Maestro, l’altro giorno a Milano. Sorrideva a disagio, quasi volesse scusarsi, mentre m’allungava il referto della biopsia cutanea e pronunciava: «Annalisa, purtroppo male: l’istologico è positivo». Io, non ricordo, credo di aver chinato testa e sguardo, non verso le carte, ma verso un niente che mi attirava giù, in basso.

Serie 5, post #3. Mancare, un giorno, a Parigi
Ho voglia di fare un viaggio da sola. A Parigi. Partire malata e fuori dai protocolli, fuori da ogni grazia: terapie, interventi chirurgici, niente, partire senza cure, incurata, noncurante.

Serie 5, post #2. Presagio
«Questa è la casa dove vengo a morire». Me lo sono detta quando ho traslocato, a novembre. Non so perché l’ho pensato – non posso dire in effetti di averlo pensato: l’ho piuttosto avvertito, come un cattivo odore in una stanza trascurata. Sono passati quasi quattro mesi e quell’odore non se n’è andato.

Serie 5, post #1. Il Granchio
“Così denominato, perché suol essere circondato di vene turgide e varicose, che sembrano le gambe e le branchie del granchio, ovvero perché come questo animale è tenace della preda, ed una volta afferrata colle sue branchie mai più l’abbandona”.

Serie 4, post #8. Esilio
Questa mattina ho un referto da ritirare. Ieri al telefono mi hanno detto che no, non posso mandare un delegato a prenderlo perché il dottore vuole parlarmi. Ho abbozzato un sorriso. Da un po’ di tempo, di fronte all’ignoto, all’incerto e all’inevitabile, la faccia mi prende questo accenno di sorriso involontario e mansueto, una specie di espressione né davvero serena né davvero preoccupata.

Serie 4, post #7. “I corpi sono testi”
Sono nella sala d’attesa del centro medico dove, due anni fa, feci la mia prima esperienza di ago aspirato al seno. Oggi ne faccio un altro. Mentre aspetto di essere bucata, leggo l’ultimo libro di Vittorio Lingiardi, “Corpo, umano”.

Serie 4, post #6. A colloquio con il Gran Maestro, ancora
Sabato 14 dicembre 2024: visita di controllo senologica, dopo sette mesi dall’ultima e a quattordici mesi dall’intervento di mastectomia. Oggi rivedo il Gran Maestro russo. Lui, il mio senologo milanese, il mio Boleslavs’kyj de’ Navigli. Anche la relazione tra medico e paziente è una storia d’amore tra due estranei uniti dal caso e addomesticati dal tempo, dagli eventi.

Serie 4, post #5. Ottobre, mese rosa
Primo ottobre. Inizia oggi il mese più rosa dell’anno. Per questo, dopo due lunghi mesi di pausa, torno con la mia rubrica Nastro Rosa su Riviera Oggi. Stavolta parlo del lavoro di Michela Murgia, di un saggio ancora imprescindibile di Susan Sontag, e di quanto mi sono stufata di leggere ovunque tutta una retorica della malattia oncologica.

Serie 4, post #4. La prima estate, dopo
È un’estate nuova, questa. È la prima estate, dopo. In questi giorni di un anno fa, facevo ancora la chemioterapia. Avevo una flebite, e perciò facevo iniezioni quotidiane di eparina che mi coloravano di viola e di nero, poi un po’ di giallo.

Serie 4, post #3. Il tempo di guarire
Sulla questione del tempo che “guarisce ogni ferita”: dirò che è una cazzata. Ci sono eventi, fatti, esperienze della vita, da cui non ci si riprende mai del tutto. Certe architetture non si ripristinano, certi tessuti non si rappezzano. Si recupera quel che serve a starci, in qualche modo. Starci, però, non è guarire. Dipende da come si abita il tempo della guarigione.