Loriana è una donna ascolana con il Carnevale nel sangue. È una donna sana e forte che si affaccia alla soglia dei quarant’anni, quando, nel 2002, con le dita sul suo seno sinistro si ritrova a tastare un nodulo, piccolo e duro come un nocciolo di ciliegia.
seno
Serie 3, post #1. PICO: il re del sottovuoto
21 giorni dopo la mastectomia. Tutte le mie ferite sono lente a guarire. Per quella facile facile lasciata dall’intervento chirurgico, comunque, mi hanno spremuto la mammella come si fa a una vacca da latte. Mi hanno messo sottovuoto il seno. Mammelle come tranci di prosciutto, forme di pecorino stagionato (anche queste, al taglio, stillano una lacrima).
Kintsugi Project. Storie di donne-albero. Antonella
Antonella è una donna abruzzese più forte che gentile. Femmina sanguigna, temperamento terroso che nasconde un tesoro di delicatezze riservate a pochi. All’inizio del 2017 Antonella incontra per la prima volta il suo cancro al seno sinistro: carcinoma lobulare infiltrante multiplo G2.
Fuori serie 2. “In My Solitude”
Ho affrontato l’intervento di mastectomia martedì 24 ottobre 2023. L’ultima cosa che ricordo prima dell’anestesia è un misto di luce bianca, rumori metallici, una mia specie di tristezza sorridente, e qualcuno che fischiettava questa canzone.
Serie 2. Kintsugi Project – Scatto d’autrice #5
La memoria del primo incontro con il cancro al mio seno destro è tattile. Non sapevo ancora che era un cancro quando l’ho sentito sotto i polpastrelli delle dita mentre mi grattavo svagatamente sotto l’ascella, nel punto esatto della sua tana: duro, compatto, acquattato sul lato esterno del seno destro.
Serie 2. Kintsugi Project – Scatto d’autrice #4
Soltanto una preghiera dell’ultima sera a casa, prima di partire. Nient’altro.
Serie 2. Kintsugi Project – Scatto d’autrice #3
Ci voglio andare così, sul lettino sotto le luci bianche della sala operatoria: mezza nuda, la testa rasata, animo vacanziero, il sorriso pacifico e indulgente di chi sa bene che, in questo teatro dell’assurdo, non ci sono guerre da combattere né santi con cui prendersela, e che non a ogni cosa va trovato un senso.
Serie 2. Kintsugi Project – Scatto d’autrice #2
Il corpo sa tutto. Sul corpo accadono battaglie o miracoli, albe e tramonti. No, in effetti, non è nemmeno l’ipotesi del dolore post-operatorio a darmi pensiero. È l’idea della perdita. Non è un braccio ciò che perdo, non è un rene, non è un dito. È un seno.
Serie 2. Kintsugi Project – Scatto d’autrice #1
Bisogna inventarsi giochi ogni giorno, fare ciò che ci piace, creare con quello che abbiamo, mettersi in cuore una cosa bella per ogni cosa brutta che ci accade, come a bilanciare con il sale un brodo sciapo, con lo zucchero il caffè puro se ci è troppo amaro. Ma è più di questo, molto di più: è espandere dove il dolore ci riduce.
Serie 2. Nasce il Kintsugi Project
Il Kintsugi – letteralmente “riparare con l’oro” – è una tecnica di restauro inventata da ingegnosi ceramisti giapponesi, probabilmente nel XV secolo, per riparare tazze rotte. Il Kintsugi Project è la pulsione di vita con la quale rispondo alla pulsione di morte. È la volontà di ricordarmi com’era il mio corpo, quando non sarà più com’è adesso.